Cistite: i rimedi più efficaci per debellarla
28/10/2020 - Pubblicato in Rimedi ai disturbi più comuni

Cistite: che cos’è e quanto dura
La cistite è l'infezione più comune che interessa il tratto urinario, genera solitamente dolore durante la minzione, sensazione di dover urinare di continuo e bruciori nella zona intima.
I casi lievi possono migliorare nel giro di pochi giorni; alcune persone invece hanno frequentemente episodi di cistite (cistiti ricorrenti) e possono aver bisogno di una cura a lungo termine.
È importante, quindi, consultare un medico se i disturbi non migliorano spontaneamente.
Quali sono le cause della cistite?
Il principale responsabile dell’insorgere della cistite è l’Escherichia Coli, un batterio dalla caratteristica forma a bastoncino, dotato di piccoli uncini che utilizza per restare ancorato alla parete della vescica.
La sua presenza libera tossine che scatenano l’infiammazione.
Non sempre, tuttavia, l’origine della cistite è di natura batterica.
In particolare una cistite può insorgere per:
- scarsa o eccessiva igiene intima
- rapporti sessuali
- malattie sessualmente trasmesse
- debilitazione del sistema immunitario a causa di terapie antibiotiche
- utilizzo di assorbenti interni
- diabete
- pantaloni o biancheria intima eccessivamente aderente
- affaticamento fisico e mentale>
Quali sono i sintomi della cistite?
Il primo e più comune sintomo è lo stimolo a far pipì che cambia rispetto alla norma, diventando impellente e eccessivo. A volte possono verificarsi anche perdite involontarie di urina.
Ad accompagnare questi sintomi primari è il dolore.
Fare pipì infatti non procura sollievo, anzi la minzione è difficoltosa e soprattutto all’inizio provoca bruciore e non dà mai la sensazione di svuotare completamente la vescica. Il bisogno di tornare in bagno si ripresenta quindi poco dopo, a volte accompagnato da febbre, brividi di freddo e una sensazione di pesantezza al basso ventre.
C’è differenza tra cistite dell’uomo e cistite della donna?
La cistite colpisce soprattutto le donne e le ragioni sono principalmente anatomiche: l’uretra femminile è più corta di quella maschile (solo tre centimetri contro sedici) ed è sprovvista di quella barriera protettiva che nel maschio è rappresentata dalla prostata.
Alcuni studi scientifici recenti parlano di 1-2% di uomini colpiti almeno una volta nella vita da cistite.
In questi casi, il fattore di rischio principale viene fatto risalire soprattutto alla scarsa igiene intima dopo rapporti sessuali non protetti; altre volte la cistite dell’uomo può essere legata a problemi di prostata.
Come si previene la cistite?
Per evitare infezioni ricorrenti ecco una serie di suggerimenti che possono rivelarsi utili:
- bere almeno due litri d’acqua al giorno;
- evitare di trattenere l’urina;
- evitare il consumo di cibi e bevande che possono irritare l’intestino;
- fare la pipì prima di andare a dormire e dopo i rapporti sessuali;
- assumere integratori a base di mirtillo rosso, che impediscono l’adesione dei batteri alla vescica;
- indossare biancheria intima in fibre naturali (cotone);
- curare eventuale stipsi e utilizzare probiotici;
- fare attività fisica regolare, dolce, rilassante, aiuta il movimento intestinale, tra le discipline consigliate c’è il pilates, efficace per il basso tratto urinario. Anche lo yoga può essere estremamente utile;
- praticare una regolare igiene intima evitando l’utilizzo di detergenti troppo profumati. Preferire i detergenti intimi con ingredienti naturali. Lavarsi accuratamente: esercitando la manovra di detersione dalla vagina verso l’ano e non viceversa, per evitare il trasferimento di microbi di provenienza fecale nella vagina e poi in vescica;
- limitare l’utilizzo di cibi irritanti: come spezie, insaccati, cibi conservati, superalcolici, per ridurre le infiammazioni locali.
- attenzione in estate: il caldo e l’aumento della sudorazione riducono la quantità di urina prodotta aumentando la concentrazione di batteri. Il sudore, l’acqua di mare e il cloro alterano il pH vaginale, favorendo lo sviluppo di germi. Cambiare subito il costume bagnato e attenzione al contatto di sabbia, terra o altro con le parti intime.
Come si cura la cistite?
Per curare la cistite è necessario prima individuarne le cause.
Spesso il “fai da te” porta ad una cronicizzazione della stessa e a una maggior difficoltà successiva nel risolvere la situazione.
Ecco i primi step da seguire per la corretta diagnosi:
- urinocoltura con antibiogramma;
- esame delle urine;
- visita urologica.
Sarà lo specialista a impostare gli approfondimenti diagnostici ai quali poi seguirà il corretto iter terapeutico.
Nelle forme batteriche sicuramente l’antibiotico è necessario per debellare il germe specifico.
In caso di infezioni ricorrenti è consigliato effettuare delle specifiche analisi (antibiogramma) per individuare l'antibiotico più adatto.
Trovi qui alcuni integratori utili per combattere la cistite:
No dunque agli antibiotici “fai da te”: è consigliato invece l’uso del D-mannosio, uno zucchero estratto dal legno della betulla, capace di agire come disinfettante naturale. Contiene infatti sostanze in grado di “legarsi” ai tentacoli dei batteri (fimbrie), facilitandone l’espulsione con le urine.
È in grado inoltre di ricostituire la barriera protettiva della mucosa vescicale distrutta dall’infiammazione. Si prende come integratore, con particolare modalità, a cicli minimo di tre-quattro mesi.
Ora analizziamo insieme alcune tipologie di cistite che si manifestano in specifiche occasioni o in particolari fasi della vita.
Cos’è la cistite detta “da luna di miele”?
Le cistiti da “
Per le donne sensibili a questo problema può essere d’aiuto urinare subito dopo il rapporto (per “lavare via” i germi) ed evitare l’uso del diaframma come contraccettivo.
Cistite in gravidanza
In gravidanza, l’aumento del progesterone favorisce il rilascio della muscolatura della vescica, portando a un fisiologico rallentamento del flusso urinario con aumento della possibilità di infezioni.
La cistite in gravidanza si presenta anche a causa della pressione costante esercitata dal feto sull'utero che continua a crescere: non è un caso, infatti, che possa presentarsi soprattutto negli ultimi mesi di gravidanza, quando la compressione è maggiore e causa difficoltà nello svuotare del tutto la vescica.
Cistite in menopausa
Durante la menopausa si verifica un calo degli estrogeni: ciò comporta un innalzamento del pH della vagina e una riduzione dei lattobacilli, cioè dei batteri “buoni” che la proteggono. A ciò si somma il calo del tono muscolare, con il rilasciamento del collo della vescica e dell’uretra che facilita l’invasione dei batteri provenienti dall’esterno.