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Acido acetilsalicilico

foto Acido acetilsalicilico

L’acido acetilsalicilico, più comunemente noto con il nome di Aspirina, è un farmaco antinfiammatorio, analgesico e antipiretico. Deriva dalle proprietà terapeutiche del salice, in particolar modo della corteccia: attività che sono imputabili al suo contenuto di salicina che, una volta ingerita, viene convertita in acido salicilico

Gli antichi benefici del salice

Forse non tutti sanno che gli effetti benefici del salice hanno un’origine antichissima. Già lo storico greco Erodoto, nella sua opera Le Storie, raccontava di un popolo che era solito mangiare le foglie di salice e risultava più resistente di altri alle comuni malattie. Mentre nel V secolo a.C, fu Ippocrate, considerato il padre della medicina, a descrivere una polvere amara estratta dalla corteccia del salice, utile per alleviare il dolore e abbassare la febbre. Un rimedio simile contro le malattie fu raccontato anche dagli egizi e dai sumeri. Mentre nel 1763, Edward Stone, scrisse una lettera alla Royal Society, associazione scientifica britannica, per testimoniare gli effetti benefici della corteccia di salice.

La sostanza estratta dalla corteccia del salice bianco, chiamata salicina appunto, fu però isolata in cristalli solo nel 1828 da Johann A. Buchner e in seguito da Henri Leroux, un farmacista francese, e da Raffaele Piria, chimico calabrese emigrato a Parigi, che diede al composto il nome attuale: acido acetilsalicilico. La salicina è abbastanza acida quando viene sciolta in acqua (una sua soluzione satura ha pH 2,4), per questo venne ribattezzata acido salicilico

Proprietà

L'acido acetilsalicilico per via orale è indicato per il trattamento di:

  • Mal di testa
  • Mal di denti
  • Nevralgie
  • Dolori mestruali
  • Dolori reumatici e muscolari
  • Stati febbrili, sindromi influenzali e da raffreddamento
  • Infiammazioni dell'apparato muscoloscheletrico
  • Affezioni neoplastiche
  • Dolore post-traumatico
  • Dolore post-operatorio

L'acido acetilsalicilico somministrato per via orale a basse dosi, invece, è indicato per:

  • Trattamento della sindrome di Kawasaki nei bambini
  • Prevenire la formazione di coaguli nel sangue
  • Prevenzione degli eventi atero-trombotici
  • Prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici
  • Prevenzione di eventi cardiovascolari in pazienti affetti da aterosclerosi
  • Prevenzione di eventi cardiovascolari in pazienti ad alto rischio

Come si assume?

L'acido acetilsalicilico può essere assunto per via orale (sotto forma di compresse, capsule molli e polvere per soluzione orale) o sotto forma di polvere e solvente per soluzione iniettabile. E’ sempre necessario seguire le indicazioni fornite dal medico per quanto riguarda l’assunzione.

Per via orale la dose di acido acetilsalicilico abitualmente impiegata può variare dai 325 mg fino a 1000 mg, da assumersi 2-3 volte al giorno.

Per via parenterale la dose di acido acetilsalicilico solitamente impiegata è di 500-1000 mg da somministrarsi ogni 6, 8 o 12 ore per via endovenosa o intramuscolare. La quantità di farmaco da assumere e la frequenza delle somministrazioni dipendono dalla gravità del dolore.

Effetti Collaterali

L'acido acetilsalicilico può provocare diversi effetti collaterali.

  • Dolore gastrointestinale
  • Ulcerazione, perforazione e/o sanguinamento gastrointestinale
  • Disturbi gastrici
  • Nausea e vomito
  • Diarrea
  • Esofagite 

La terapia con acido acetilsalicilico può anche causare:

  • cefalea
  • stato d’insonnia
  • sensazione di sonnolenza
  • confusione e tremori
  • eruzioni cutanee
  • prurito
  • orticaria
  • eritema

Interazioni farmacologiche

L’acido acetilsalicilico non dovrebbe essere assunto insieme ad anticoagulanti orali, poiché potrebbe esserci un aumento del rischio di sanguinamento. Interazioni farmacologiche potrebbero verificarsi con:

  • Altri FANS
  • Antiaggreganti piastrinici
  • Ibuprofene
  • Ciclosporina, tacrolimus e altri farmaci immunosoppressori
  • Probenecid e altri farmaci utilizzati nel trattamento della gotta
  • SSRI (inibitori selettivi del reuptake di serotonina)
  • Digossina
  • Antidiabetici (come, ad esempio, le sulfaniluree), poiché l'acido acetilsalicilico può aumentare l'effetto ipoglicemizzante di questi farmaci
  • Diuretici
  • Corticosteroidi
  • Farmaci antipertensivi
  • Fenitoina, un antiepilettico.

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