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Bayer Nova T 380 Contraccettivo Dispositivo Intrauterino

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Bayer
901568497

Dispositivo contraccettivo contenente rame. 

Il dispositivo Nova T 380 è distribuito sterile, sterilizzato mediante irradiazione. 

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Dettagli Bayer Nova T 380 Contraccettivo Dispositivo Intrauterino

Indicazioni

Bayer Nova T 380 Dispositivo Intrauterino è un dispositivo contraccettivo contenente rame. Il dispositivo NOVA T 380 è distribuito sterile, sterilizzato mediante irradiazione. Esclusivamente monouso. Non utilizzare se la confezione è danneggiata o aperta. Non sterilizzare di nuovo. Non utilizzare dopo la data di scadenza indicata sulla confezione. L’inserimento deve essere eseguito da personale medico qualificato. Conservare al riparo dalla luce e dall’umidità.

Informazioni cliniche

Prevenzione del concepimento.

Modalità d'uso

NOVA T 380 viene inserito nella cavità uterina. 
La sua efficacia contraccettiva si mantiene per cinque anni.
Inserimento e rimozione: prima di inserire NOVA T 380, si deve informare la paziente dell’efficacia, dei rischi e degli effetti collaterali di tale dispositivo.
È necessario eseguire un esame pelvico e uno striscio citologico. 
Si devono escludere un’eventuale gravidanza, infezioni genitali e malattie a trasmissione sessuale.
Bisogna determinare la posizione dell’utero e le dimensioni della cavità uterina.
È necessario seguire attentamente le istruzioni per l’inserimento.
La paziente deve essere nuovamente esaminata 4–12 settimane dopo l’inserimento e, in seguito, una volta all’anno o più di frequente, se indicato dal punto di vista clinico.
Si consiglia l’inserimento durante o subito dopo la mestruazione. 
Se si è esclusa un‘eventuale gravidanza, NOVA T 380 può essere inserito in qualsiasi momento del ciclo. 
Grazie al diametro ridotto dell’applicatore e alla conseguente facilità di introduzione, la dilatazione non si rende di solito necessaria. 
NOVA T 380 può essere sostituito con un nuovo dispositivo in qualsiasi momento del ciclo e può essere inserito anche immediatamente dopo un aborto eseguito nel primo trimestre. 
L’inserimento dopo un parto dovrà essere rinviato fino alla completa involuzione dell’utero, comunque non prima di 6 settimane dopo il parto.
Se l’involuzione dell’utero è ritardata notevolmente si dovrà aspettare fino alla dodicesima settimana dopo il parto.
In caso di difficoltà nell’inserimento e/o eccessivo dolore o sanguinamento durante o dopo l’inserimento, si dovrà eseguire immediatamente un visita medica ed un esame ad ultrasuoni per escludere una perforazione.
Si raccomanda di far inserire Nova T 380 solo da medici/personale sanitario che abbiano esperienza con l’inserimento di Nova T 380 e/o abbiano effettuato un addestramento sufficiente per l’inserimento di Nova T 380.
NOVA T 380 può essere rimosso esercitando una leggera trazione sui fili con una pinza. 
Se i fili non sono in vista e il dispositivo si trova nella cavità uterina, si dovrebbe rimandare la rimozione fino al termine della mestruazione successiva, poiché solitamente i fili diventano visibili subito dopo la mestruazione.
Se anche in questo caso i fili non fossero reperibili, il dispositivo può essere rimosso con una pinza sottile. 
Ciò può richiedere la dilatazione del canale cervicale.
NOVA T 380 deve essere rimosso dopo cinque anni.
Se la paziente desidera continuare ad usare lo stesso metodo Lo si può immediatamente sostituire con un nuovo dispositivo.
Se la paziente non desidera una gravidanza, la rimozione dovrebbe essere eseguita durante la mestruazione.
Se il dispositivo viene rimosso a metà ciclo e la paziente ha avuto rapporti sessuali nella settimana precedente, esiste il rischio di una gravidanza, a meno che un nuovo dispositivo sia inserito immediatamente dopo la rimozione.
L’inserimento e la rimozione possono essere associati a dolore e sanguinamento. 
L’inserimento può causare una breve perdita di conoscenza come reazione vaso.vagale, e una crisi in pazienti epilettiche.

Controindicazioni

Gravidanza accertata o presunta; malattia infiammatoria pelvica in atto o recidivante; infezione del tratto genitale inferiore; endometrite post-partum, aborto settico negli ultimi tre mesi; cervicite non trattata; displasia cervicale non trattata; carcinomi della cervice e dell’endometrio non trattati; emorragia anomala dell’utero ad eziologia sconosciuta; anomalie uterine congenite o acquisite, inclusi fibromi se deformano la cavità uterina; allergia al rame; morbo di Wilson; disturbi della coagulazione; condizioni associate ad aumentata sensibilità alle infezioni.

Avvertenze 

Gli IUD al rame possono causare un flusso mestruale più abbondante e dismenorrea.
NOVA T 380 non rappresenta il metodo di prima scelta per le donne che presentano un flusso mestruale eccessivo, anemia, dismenorrea o che assumono anticoagulanti. 
Se tali condizioni si manifestano durante l’uso di NOVA T 380, è necessario considerare la necessità di rimuovere il dispositivo.
NOVA T 380 deve essere usato con cautela in donne che soffrono di malattie cardiache congenite o di difetti valvolari a rischio di endocardite infettiva. 
Queste pazienti devono essere sottoposte a profilassi antibiotica quando si inserisce o si rimuove lo IUD.
NOVA T 380 non rappresenta il metodo di prima scelta per giovani donne nullipare.
In questo gruppo si sono segnalate percentuali più elevate di gravidanze e di rimozioni a causa di espulsione, sanguinamento e/o dolore e per infezioni rispetto ad altre donne che usavano lo stesso dispositivo.
Infezione pelvica

L’applicatore protegge NOVA T 380 da contaminazioni con microrganismi durante l’inserimento.
Nelle pazienti che usano uno IUD al rame, la percentuale più elevata di infezioni pelviche viene riscontrata durante il primo mese dopo l’inserimento e in seguito diminuisce. 
Rischi di malattia infiammatoria pelvica sono riconosciuti in donne che hanno rapporti sessuali con più partner, rapporti sessuali frequenti e in donne giovani.
Le infezioni pelviche possono diminuire la fertilità ed aumentare il rischio di gravidanze ectopiche.
Come per altri interventi ginecologici o chirurgici infezioni gravi o sepsi (comprese sepsi da streptococco di gruppo A) possono verificarsi a seguito d’inserimento di IUD, anche se sono estremamente rare.
Se la donna soffre di endometrite o infezioni pelviche ricorrenti, o se un’infezione acuta non risponde al trattamento entro pochi giorni, NOVA T 380 deve essere rimosso.
Si consigliano esami batteriologici ed un controllo, anche in presenza di lievi sintomi che indicano infezioni, quali perdite vaginali patologiche.
Espulsione

I sintomi di parziale o completa espulsione di qualsiasi tipo di IUD possono includere sanguinamento o dolore. 
Può tuttavia verificarsi che il dispositivo venga espulso dalla cavità uterina senza che la donna se ne accorga.
L’espulsione parziale può diminuire l’efficacia del NOVA T 380. Quando il dispositivo non è in posizione corretta deve essere rimosso e sostituito con uno nuovo.
Si deve mostrare alla paziente come controllare i fili dello IUD.
Perforazione

Si possono verificare casi di perforazione o penetrazione del corpo dell’utero o della cervice da parte di un dispositivo intrauterino, prevalentemente durante l’inserimento.
In questi casi il dispositivo deve essere rimosso al più presto possibile.
In un ampio studio prospettico di coorte non interventistico - comparativo nelle utilizzatrici di IUD (n = 61448 donne), l'incidenza di perforazione si presentava con una frequenza pari a 1,3 (95% CI: 1,1-1,6) ogni 1000 inserimenti all’interno della intera coorte di studio: 1,4 (95% CI: 1,1-1,8) per 1000 inserimenti nella coorte che usava un dispositivo intrauterino a rilascio di levonorgestrel e 1.1 (95% CI: 0,7-1,6) ogni 1000 inserimenti in quella facente uso di IUD di rame.
Lo studio ha dimostrato che un aumentato rischio di perforazione era associato sia all’inserimento durante la fase di allattamento sia quando questo veniva effettuato entro le 36 settimane successive al parto. Questi fattori di rischio erano indipendenti dal tipo di IUD inserito.
Tabella 1: Frequenza dell’evento di perforazione ogni 1000 inserimenti per l'intera coorte di studio, suddivisi in base alla fase di allattamento e all’intervallo di tempo tra l’inserimento e il parto (donne pluripare).

  In allattamento 
al momento dell’inserimento
Non in allattamento al momento dell’inserimento
Inserimento ≤ 36 settimane successive al parto 5.6 
(95% CI 3,9-7,9; n = 6047 inserimenti)
1.7
(95% CI 0,8-3,1; n = 5927 inserimenti)
Inserimento > 36 settimane successive al parto 1.6
(95% CI 0,0-9,1; n = 608 inserimenti)
0.7
(95% CI 0,5-1,1; n = 41910 inserimenti)

Il rischio di perforazioni può essere aumentata nelle donne con utero fisso e retroverso.
Gravidanza ectopica

Anche se possono aver luogo gravidanze ectopiche durante l’uso dello IUD, i dati attuali indicano che le donne che utilizzano lo IUD al rame non corrono un rischio globale molto più elevato di gravidanza ectopica rispetto a quelle che non usano alcun metodo contraccettivo. 
Ci sono tuttavia più probabilità di una gravidanza ectopica in presenza piuttosto che in assenza di uno IUD in situ.
Le donne con anamnesi di gravidanza ectopica, intervento chirurgico in sede pelvica o infezione pelvica maggiore sono a rischio più elevato di una gravidanza ectopica.
Si dovrebbe tenere in considerazione la possibilità di una gravidanza ectopica nel caso di dolore alla parte bassa dell’addome, specialmente se accompagnato da assenza di mestruazioni o se una donna amenorroica ricomincia a mestruare.
Fili non reperibili

Se durante gli esami di controllo i fili non si vedono sporgere dal canale cervicale, si deve accertare l’assenza di un’eventuale gravidanza. 
È possibile che i fili si siano aggrovigliati nella cavità uterina o nel canale cervicale e che possano ricomparire durante il flusso mestruale successivo.
Se si è esclusa una gravidanza, è di solito possibile individuare i fili esplorando delicatamente con uno strumento adatto. 
Se non si riesce a recuperarli, deve essere presa in considerazione la possibilità di espulsione o perforazione. Un metodo per individuare la posizione dello IUD è l’impiego di ultrasuoni. 
Se questa tecnica non è disponibile o non ha dato risultati soddisfacenti, NOVA T 380 può essere localizzato mediante esame radiologico.

Proprietà farmacologiche

Gli IUD al rame evitano la gravidanza prevenendo la fecondazione.
Questo effetto si basa sull’inibizione del trasporto dello sperma e dell’uovo e/o della capacità dello sperma di fecondare l’uovo.
Questo processo ha luogo mediante effetti di citotossicità e fagocitosi prima che l’uovo raggiunga la cavità uterina. 
Dopo la rimozione dello IUD la fertilità viene immediatamente ristabilita.
L’incidenza di gravidanze con NOVA T 380 è di 0,6 per 100 anni-donna.
La sicurezza preclinica dei dispositivi intrauterini contenenti rame è stata ampiamente confermata.
Negli studi sugli animali non si è riscontrata alcuna teratogenesi. 
Tali studi non suggeriscono alcun rischio particolare per l’uso nell’uomo.
 Lista degli eccipienti
  • Rame.
  • Argento.
  • Polietilene.
  • Bario solfato.
  • Ossido di ferro.
Incompatibilità
Nessuna nota.
Periodo di validità
Tre anni.
Speciali precauzioni per la conservazione
Conservare al riparo dalla luce e dall’umidità.
Natura e contenuto della confezione
Il dispositivo ed i suoi accessori sono stati confezionati in un involucro sterilizzabile sigillato con il calore e costituito di poliestere/polietilene/poliammide.

Ingredienti

Dispositivo intrauterino di polietilene, che porta avvolta una spirale di rame stabilizzata da un’anima d’argento. 
L’area della superficie di rame è di 380 mm2

Formato

1 dispositivo

Marca:
Riferimento:
901568497
Detraibilità:
Sì, No
Principio attivo:
Nessun Principio Attivo
ATCGMP:
I.U.D.

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